I sogni sono più grandi se si fanno insieme

I sogni sono più grandi se si fanno insieme

A volte il tempo scorre così veloce che quasi non riusciamo a rendercene conto.

Sono già passati dieci anni da quando quattro associazioni ornitologiche decisero di unire le forze per realizzare un evento mai realizzato prima, almeno qua da noi in Calabria.

Ricordo che, pur essendo al mio primo mandato come presidente dell’associazione Brutia, mi resi subito conto che qualcosa stava cambiando.

In genere, noi della Brutia eravamo soliti organizzare la mostra ornitologica annuale nelle palestre delle scuole in centro a Lamezia Terme, ma nelle ultime edizioni, avevamo riscontrato una certa opposizione da parte dei dirigenti scolastici e, allo stesso tempo, insieme al direttivo, avevamo preso atto di una serie di malumori da parte di alcuni miei soci.

Mi facevano notare che negli ultimi anni, c’erano troppe mostre. Queste erano tutte uguali, alle quali partecipavano gli stessi allevatori, spesso erano esposti i medesimi uccelli.

Dovevamo e volevamo fare qualcosa. Pensammo che si potessero percorrere due strade; o quella della specializzazione (ma in questo caso, una parte dei soci sarebbe rimasta esclusa) o quella di unire le forze con altre associazioni e fare un’unica mostra più grande.

Decidemmo che quest’ultima fosse la scelta migliore. Il punto cruciale era con quali associazioni iniziare questa forma di collaborazione e trovare una sorta di “scintilla” che facesse divampare il fuoco dell’entusiasmo per partire con un’impresa del genere.

In quel periodo, i rapporti tra le varie associazioni, seppur cordiali, erano alquanto distanti. Ci si vedeva soltanto nelle riunioni di raggruppamento, poi ogni associazione  si preoccupava soltanto di curare gli iscritti della sua area di competenza.

Un giorno, accompagnando mia moglie al centro commerciale per fare spese, mi venne un’idea: “e se provassimo a fare la mostra proprio in questa struttura?”  Di sicuro, una location di tale spessore sarebbe stata la scintilla che stavo cercando.

Ne parlai con Gennaro Matarazzo, non solo un amico, ma uno dei pochi soci ai quali l’associazione Brutia sta particolarmente a cuore, che per questioni di lavoro ha molti contatti in loco.

Riuscimmo a fissare un appuntamento con la direttrice del centro commerciale, per prospettargli l’idea.

I timori erano tanti, a partire dai costi dei locali, alla gestione delle attrezzature, della sicurezza, della pulizia degli stessi ecc.

I timori si rivelarono del tutto infondati. Alla direttrice piacque molto l’idea e ci offrì, a titolo gratuito un locale veramente interessante, a patto di rispettare quelle che potremmo definire “le regole della casa” e di stipulare un’assicurazione di responsabilità civile.

Forte di questo, contattai i presidenti delle associazioni “figlie” della Brutia, ovvero l’associazione Catanzarese e quella Vibonese, a quei tempi rappresentate rispettivamente da Vittorio Cannistrà e da Sergio Pacetti.

Trovai, non solo interesse, ma anche entusiasmo. L’idea di una location come il centro commerciale Due Mari per realizzare un evento aveva sortito l’effetto che io avevo sperato.

Restammo d’accordo che avremmo formalizzato la nostra collaborazione alla successiva riunione di raggruppamento.

Durante la riunione, decidemmo di aprire anche a tutte le altre associazioni che ne avessero volontà, la possibilità di collaborare all’evento. L’associazione Tirrenica, rappresentata da Salvatore Sessa, aderì.

Nacque cosi il gruppo Due Mari.

La decisione di chiamarlo come il centro commerciale, fu quasi una sorta di eterogenesi dei fini,visto che sia  noi, sia lo stesso centro commerciale ci identificavamo nella medesima area geografica.

Ci impegnammo tanto ed alla fine il risultato fu eccellente, forse anche al di sopra delle nostre stesse aspettative.

Ricordo un episodio che racchiude in sé lo svolgersi dell’evento. Il sabato, durante il fine settimana di apertura al pubblico della mostra, avemmo un’affluenza tale che, l’addetto alla sicurezza, dovette chiamare i suoi colleghi delle altre aree del centro commerciale per riuscire a smaltire il flusso di gente venuta a visitare l’esposizione. Quando decidemmo di includere nelle spese un addetto alla sicurezza, non eravamo molto convinti della sua utilità pratica. Lo facemmo quasi per eccesso di zelo.

Mai scelta fu più azzeccata. Il centro commerciale, durante il fine settimana, ha una quantità di visitatori che oscilla tra i 35.000 ed i 40.000. Numeri davvero alti che noi non avremmo mai potuto gestire da soli.

Ovviamente, non tutti i visitatori vennero in mostra, ma nel complesso il numero che venne fu veramente alto. Un successone!

Va anche detto che vi furono delle criticità durante l’organizzazione, ma con un evento del genere, non poteva essere diversamente.

Fu un’esperienza unica, che ci lasciò un grande insegnamento.

Da soli non si va lontano, oppure, come io amo dire, i sogni sono più grandi se si fanno insieme.