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Il Jizz nel mosaico

Jizz è un termine usato dai birdwatcher dal significato particolare.

Indica la cosiddetta “impressione generale” che si ha di un uccello, osservando sia una serie di caratteristiche fisiologiche quali possono essere la forma, la livrea, sia delle caratteristiche non proprio codificabili quali possono essere il comportamento, il volo, le movenze ed altre piccole peculiarità della specie in oggetto.

I birdwatcher utilizzando il jizz, riescono ad identificare uccelli anche con degli avvistamenti fugaci, o ad una certa distanza con quello che in gergo noi chiamiamo colpo d’occhio.

Mi sono chiesto se noi ornicoltori avessimo potuto applicare questo termine e questi criteri anche ai nostri soggetti domestici. In fondo, tanti giudici e tanti allevatori fanno del colpo d’occhio la loro forza.

Certo non è semplice, anche tenendo conto del fatto che noi allevatori di canarini di colore, siamo da tempo abituati a valutare i nostri soggetti utilizzando la scala valori delle schede di giudizio.

Se dovessimo comunque provare a parlare di jizz nei canarini mosaico rosso linea maschile, di sicuro dovremmo parlare di Attilio Santi.

I mosaico di Santi

Per un lungo periodo della mia vita, ho vissuto all’estero. Nel 2008 sono rientrato in Italia e da allora fino ad oggi, in ogni esposizione di un certo rilievo, vedo che nella categoria dei maschi mosaico rosso vince sempre una persona: Attilio Santi.

Sarà fortuna? Francamente a me non pare proprio.

Aggiungo che sono pronto a sfidare chiunque voglia confutare il fatto, che i mosaico di Santi ogni qualvolta sono a concorso sono i più belli di tutta  l’esposizione. Certo, ci sono allevatori che presentano dei soggetti di pari livello, ma i suoi canarini hanno sempre un qualcosa in più che li stacca dagli altri.

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Qualche giorno fa, un amico mi ha inoltrato un post apparso su facebook, che aveva proprio come argomento i mosaico con riferimento proprio ad Attilio Santi. In uno stile quantomeno volgare, anche se tutto sommato sui social si vede di peggio, si diceva un po’ tutto ed il contrario di tutto.

In sintesi nel post si sosteneva la tesi che Santi ritoccasse i suoi mosaico, e questo, a detta dell’autore, “ci poteva stare” ma la stessa pratica non poteva essere accettata sui canarini lipocromici rossi. Una coerenza di idee lineare! Mi  ricorda molto il poeta romano Trilussa, che in una sua poesia sosteneva: la serva è ladra, la padrona è cleptomane.

Il post continuava dicendo che se i giudici, con loro “occhio esperto” non avessero provveduto a fare le dovute penalizzazioni, ciò sarebbe stato un segnale di favoritismo. Minacciava dunque di ribadire ciò nelle sedi opportune tramite la sua associazione (anche se non appare chiaro cosa e dove). Concludeva poi, erigendosi alla stregua di un novello Don Chisciotte, dicendo che quanto sostenuto fosse per difendere i suoi diritti e quelli dei suoi colleghi.

Non è mia intenzione entrare in merito ai contenuti del post, perché esposti in questi termini ci sarebbe poco da dire, vorrei fare soltanto questa riflessione.

In una società democratica qual è quella in cui viviamo, è legittimo scrivere il proprio pensiero, ma se davvero ci si vuole avvalere di questa facoltà, bisognerebbe essere coscienti che, come conseguenza, si possano sentire delle cose che poi non piacciono tanto.

Conosco superficialmente Attilio Santi, mi è parso una persona riservata, magari un po’ schiva, ma mai scortese con nessuno.

Attaccarlo gratuitamente, sapendo che dalla sua parte non ci saranno risposte, trovo sia un’azione vigliacca.

Lo si vuole definire in maniera sprezzante un “barbiere”?

Va bene, ma che si abbia l’onestà intellettuale di dire anche che si sta parlando di uno dei migliori allevatori di canarini di colore, se non addirittura il migliore, d’Italia, anzi del mondo!